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Alla base di una corretta pianificazione finanziaria del proprio patrimonio, prima di prendere qualsiasi decisione è fondamentale capire le differenze tra due principali e basilari strumenti finanziari: Le Azioni e le Obbligazioni.

Le Azioni sono partecipazioni al capitale sociale di una qualsiasi società di capitali quotata in borsa. In pratica si diventa proprietari di una piccola parte della società, e si ha diritto a ricevere una quota di utili che l’azienda produce, chiamati dividendi.

Le obbligazioni invece sono dei veri e propri prestiti che facciamo alle aziende (o a Stati) ricevendo in compenso un tasso di interesse sul denaro prestato, cedole, ed il diritto di ricevere il capitale iniziale investito.

Nel primo caso diventiamo soci dell’Azienda, mentre nel secondo caso diventiamo suoi creditori.

Le differenze sono fondamentali in quanto nel primo caso partecipiamo alla vita attiva dell’azienda condividendone il successo o l’insuccesso commerciale che l’azienda può subire. 

Infatti se il successo commerciale può determinare il pagamento degli utili da parte dell’azienda e l’incremento del valore delle singole azioni, nel caso di insuccesso dell’azienda stessa e delle sue strategie commerciali le sue azioni possono perdere di valore oltre alla mancata distribuzione dei  dividendi (gli utili che l’azienda non produce).

Per cui, come faccio a decidere in quale tipo di titoli investire? Proviamo a dare una risposta.

Nel grafico sono raffigurati due indici che rappresentano rispettivamente l’indice delle azioni internazionali (linea blu) e quelle delle obbligazioni governative europee con scadenza 7-10 anni (linea rossa), negli ultimi 10 anni.

Se un capitale di 100 mila euro investito in azione avrebbe avuto un ricavo totale di 283.581 euro lo stesso capitale investito in obbligazioni governative sarebbe diventato di 113.956 euro.

La decisione sembrerebbe facile, ma non è cosi. 

Le Azioni sono soggette a molte oscillazioni dovute a molteplici fattori, mentre le obbligazioni tendono a mantenere una certa stabilità nel tempo a fronte però di un rendimento minore.

Molto dipende dalla propensione al rischio di ogni singolo investitore e dall’orizzonte temporale a sua disposizione. Per cui se per obiettivi di lungo termine può aver senso detenere un portafoglio composto da un maggior numero di azioni, nel breve periodo sarebbe opportuno optare per un portafoglio composto prevalentemente da obbligazioni.

Vi lascio con una massima di Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi al mondo, diventato ricco proprio grazie alle sue strategie di investimento: “La qualità più importante per un investitore è il temperamento, non l’intelletto”.