Il costante rialzo dei tassi di interesse da parte della Banche Centrali a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni ha provocato una perdita di valore delle obbligazioni, governative e non, sul mercato secondario. Ma cosa ha provocato questo effetto? Proviamo a dare una spiegazione a questo evento.
Innanzitutto spieghiamo cosa è una obbligazione.
Un’obbligazione è un titolo di credito emesso da una entità , come un’azienda o uno Stato, che rappresenta un debito nei confronti dell’acquirente. Chi detiene un’obbligazione è un creditore ed ha diritto a ricevere interessi periodici ed il rimborso del capitale alla scadenza. Le obbligazioni sono un modo comune per le entità di finanziare le proprie attività, e gli investitori le acquistano come forma di investimento.
Per cui, io investitore, presto del denaro ad uno Stato o una azienda e lui/lei si obbliga a pagarmi un tasso di interesse per tutta la durata del titolo ed il capitale iniziale quando il titolo scade.
Queste obbligazioni vengono quotate ogni giorno sul mercato secondario, in pratica il mercato dà un valore giornaliero a questi titoli a seconda del tasso di interesse che esse pagano nel contesto di mercato che viene rappresentato dai tassi di interesse che le Banche Centrali esprimono di volta in volta.
Facciamo un esempio: Se io ho una obbligazione che mi rende un tasso di interesse dell’ 1% mentre il mercato esprime rendimenti al 3% ecco che la mia obbligazione varrà molto meno in termini di valore capitale.
nel grafico possiamo vedere l’effetto del rialzo dei tassi di interesse sul valore di una obbligazione con scadenze a 5, 10, 30 anni.
Chiaramente è vero anche l’effetto contrario, ovvero se i tassi di interesse delle banche Centrali scendono il valore delle obbligazioni sale, come possiamo vedere nell’immagine successiva:
In un contesto di ribasso dei tassi di interesse potrebbe essere interessante comprare obbligazioni, magari con scadenze più lunghe per beneficiare dell’aumento del valore delle stesse.